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Superbonus, CNI e Patuanelli concordi sulla proroga al 2023

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Superbonus, CNI e Patuanelli concordi sulla proroga al 2023

 

Un confronto sulle difficoltà d'applicazione e d'uso del Superbonus, insieme alla necessità di realizzare un testo unico sugli incentivi per l'edilizia

Superbonus, CNI e Patuanelli concordi sulla proroga al 2023

Il presidente del CNI Armando Zambrano con il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli

Prorogare gli incentivi del Superbonus previsti dal Decreto Rilancio almeno fino al 2023, allo scopo di concedere il tempo minimo necessario per progettare ed eseguire le opere ed avvalersi, dunque, dei relativi benefici fiscali. A chiederlo è stato il presidente del CNI Armando Zambrano al Ministro dello sviluppo economico, che è giusto ricordarlo è un ingegnere, Stefano Patuanelli.

Le criticità nell’applicazione del Superbonus 110%

L’applicazione del Superbonus non ha niente di automatico, lo testimoniano i continui interpelli all’Agenzia delle Entrate di tecnici e proprietari di immobili. Il confronto del Consiglio nazionale degli Ingegneri con il ministro Stefano Patuanelli ha preso le mosse proprio da un focus specifico sulle criticità rilevate dai professionisti tecnici nei primi mesi di applicazione della normativa che ha introdotto il Superbonus 110%.
C’è la totale (e urgente) condivisione nel prorogare gli incentivi almeno fino al 2023. L’obiettivo è concedere il tempo minimo necessario per progettare ed eseguire le opere ed avvalersi, dunque, dei relativi benefici fiscali.

Un testo unico degli incentivi per l’ediliziaInterventi del Sismabonus trainanti

Nel sottolineare gli aspetti di rilievo per la salvaguardia della salute e sicurezza delle persone, il Ministro ha ascoltato con interesse la proposta di rendere trainanti gli interventi previsti dal sismabonus, per tutti gli interventi assicurati dagli altri incentivi (ecobonus, ecc.). L’idea è di avviare quel Piano nazionale di prevenzione sismica che garantisca soprattutto la sicurezza dei cittadini e degli edifici e che consentirà, nel medio periodo, grandi risparmi per il Paese. Perché ogni anno la spesa media è di oltre 4 miliardi di euro per riparare i danni da terremoti. Risulta strategico quindi  incentivare gli interventi di monitoraggio delle costruzioni, ma anche la diagnostica sismica finalizzata a verificare la sicurezza di ogni edificio. Ma con una certificazione basata sui criteri di classificazione sismica.

Nel confronto tra i vertici del CNI e il ministro Patuanelli è emersa la necessità di dare forma ad un “testo unico” degli incentivi nel campo dell’edilizia. È un passaggio fondamentale per la ripresa dell’economia del Paese. Perché bisogna raccogliere e rendere organiche tutte le norme e consentirne una più semplice e rapida applicazione.
Altro aspetto fondamentale, tra quelli inseriti in un documento che raccoglie le varie proposte di modifica normativa, è di affidare ad un unico soggetto – che potrebbe essere la Commissione di recente istituita presso il Mit con la presenza anche degli operatori del settore – per centralizzare le risposte ai tanti dubbi interpretativi,
sottoposti dalle istituzioni.

Potenziamento UNI e attenzione agli ingegneri biomedici

Il Presidente del CNI Armando Zambrano ha esposto al Ministro le proposte per il potenziamento delle attività dell’UNI, Ente italiano di normazione, auspicando un rinnovato impegno del Mise finalizzato a ritrovare nella “normazione tecnica” quello strumento determinante per accompagnare il rilancio del sistema Paese. A questo proposito, la richiesta avanzata è di assicurare il contributo annuale previsto dalle norme vigenti a tale organo.
Ulteriori approfondimenti, infine, sono stati svolti circa il ruolo degli ingegneri nelle imprese private e nel Sistema Sanitario Nazionale con particolare attenzione ai nuovi compiti affidati agli ingegneri biomedici.


Fonte: Teknoring.com